I Lions Club di Pisa mi hanno chiamato, lo ha fatto
il suo Presidente dott. Stefanini.
Mi è stato detto: il 23 marzo prossimo, sul mare, a Tirrenia, lei dovrà
essere fra noi, con noi.
Perché ho chiesto io?
Perché quel giorno sarà scandito ancora una volta il nome di Guglielmo
Marconi, e quel giorno lo si farà “Forever” (per sempre ricordarlo).
Ed io ho capito, mi sono nuovamente entusiasmato.

Mi avete chiamato perché non “per sempre (forever)” ma “da sempre” quel
nome illustre, quel personaggio, quello scienziato, voi Lions pisani
sapete che ha in me suscitato ricordi, provocato ricerche, invitato a
scrivere, acceso sentimenti e nostalgie.
Ero ragazzo quando mio padre mi parlò di Lui di Marconi. Me ne parlò
facendomi vedere ed ascoltare un “preistorico” apparecchio radio da lui,
ufficiale di marina in possesso di uno dei primi “brevetti”
internazionali di radiotelegrafia costruito per ascoltare quelle magiche
onde che attraverso lo spazio infinito, dalle lontane americhe, dagli
oceani immensi, dalle steppe sconfinate, dai ghiacciai polari, portavano
con la voce dell’uomo, le sue notizie, i suoi appelli, i suoi s.o.s., il
suo sapere.
Fui giovane maturo quando il Comandante Gino Montefinale, divenuto
(magia del destino) mio suocero, mi parlo di Lui, di Marconi. E me ne
parlò pacatamente, con dotto linguaggio e struggente nostalgia. La prima
volta me ne parlò a Portovenere, di fronte a quel meraviglioso scenario
che nel lontano 1897 fu culla del battesimo della radio con l’acqua
salsa.
Poi, anziano, affrancato dagli impegni quotidiani dell’umano lavoro,
perduto il Comandante, ho cominciato a scrivere.
Ho prima scritto di lui, del Comandante. Ho scritto la sua biografia
perché di lui, in questa Italia spesso, troppo spesso, immemore,
restasse memoria.
Poi, stimolato, sollecitato, nuovamente entusiasmato (qui desidero
ricordare l’amico dott. Spisni, lui lo ha fatto) mi sono andato a
cercare del Comandante, gli scritti giovanili e non, le sue opere
giovanili e non, la sua storia giovanile e non che è storia di scienza,
cosparsa di umanesimo ed arte e poesia e mare.
Sto ultimando la composizione di un “Quaderno”, il secondo quaderno
marconiano che i Lions pisani sento che vorranno rendere pubblico.
Questo quaderno sarà titolato “L’ultimo Testimone – Gino Montefinale”.

Chi dei primi vagiti della Radio di Marconi vorrà conoscere il suono,
chi della tenacia di un giovane vorrà conoscere il calibro, chi vorrà
sentire la “poesia della conquista degli spazi”, avrà occasione di farlo
leggendo ciò che io sto cercando di assemblare, dandole un filo
temporale corretto, traendo il tutto da elementi essenziali che il
Comandante – Ammiraglio Gino Montefinale, ha lasciati scritti e che da
tempo, riposano nell’ archivio della famiglia.
Migliore occasione di questa per annunciare “un evento” non credo
potesse esserci.
Pisa gloriosa repubblica marinara e Livorno porto toscano sicurissimo,
madrine di un “Testimone”, l’Ultimo, che ha sentito il parlare e visto
l’operare di quell’Uomo illustre che per primo, in assoluto, agli uomini
del mare, ai naviganti, dette sicurezza e fiducia; …forever (per
sempre).
Il tutto alle soglie di quella gloriosa Coltano che, guarda caso, fu una
delle più importanti stazioni radiotelegrafiche del mondo realizzata
sotto la direzione tecnica di Gino Montefinale, l’Ultimo Testimone
dell’opera di Guglielmo Marconi.
Grazie.
|